E la capra si fermò lì.... Verghina Aprile 2018

"Ove la capra si fermò egli fondò la città di Aigai",  prima capitale dei Macedoni, ove la tradizione vuole vengano seppelliti i re macedoni, anche dopo il trasferimento della capitale a Pella. Questo fatto, secondo alcuni, fa identificare la città di Aigai con la città di Verghina. Il nome di Verghina invece è allacciato al  nome di una regina suicida gettatasi nel fiume per sfuggire ai turchi (la storia si ripete).
La capra guidò Archelao che era già fuggito da Argo, e che si era recato in Macedonia per portare aiuto al re Cisseo, il quale invece tentò di ucciderlo. Al ché Archelao uccise Cisseo e fu costretto di nuovo a fuggire, e su suggerimento di un oracolo seguì una capra, e "dove la capra si fermò egli fondò la città" che porta il nome della capra. La capra è importante per la mitologia, come lo sono le decine di altri animali che si fanno strumento della volontà degli Dei. Il mito impone il racconto semplice e schietto, perché la comprensione dei fatti sia la più accessibile, la più vicina al nostro sentire quotidiano.
Non conosciamo il nome della capra, ma possiamo immaginarla brucare erba nella piana di Veria, immaginare il luogo ove si nascose per riposare. E le immagini corrono veloci fino alla scoperta del tumulo che nasconde le tombe regali : la tomba di Filippo II° padre di Alessandro il grande La scoperta ci lascia senza fiato, come senza fiato rimase  l'archeologo che per primo ebbe il privilegio di aprire l'urna contenente i resti del re.L'urna decorata  lateralmente da una serie di margherite, semplici margherite di campo, morbidamente allineate quasi ad addolcire la storia contenuta in essa, La corona del re è formata dalle foglie della quercia e dai suoi frutti, così finemente riprodotti da credere che il tempo, incantato da tanta bellezza, abbia mantenuto le sue caratteristiche inalterate nei secoli. Ma ecco la tunica da guerra del re orlata anch'essa di piccole tacche d'oro, ed il suo scudo, il suo grande scudo finemente decorato anch'esso, simbolo di potere e di vittoria. L'elmo alto sul capo, l'elmo, e la spada ora sfaldata e priva di luce, ma proviamo ad immaginare cosa potesse essere in mano ad un braccio vigoroso Ecco i gambali a protezione degli arti inferiori, costruiti appositamente (si crede) per una gamba offesa in battaglia, per la gamba di un uomo sicuramente claudicante. I gambali sono stati trovati appoggiati lateralmente al sarcofago, testimoni fedeli di ciò che fu combattuto. Il corpo del re venne bruciato (si sostiene, insieme alla sua giovane moglie), nella tomba, in un apposito sito, le ossa vennero depositate in ordine obbligato, e chiuse. Tutt'intorno gli oggetti della quotidianità della corte, il mangiare, il bere, il festeggiare, l'amare, ecco il letto decorato con delicate statuine d'avorio ed oro, semplicemente meravigliose allo sguardo, di squisita fattura.  Tutti gli oggetti, anche i più semplici sono frutto di una maestria unica. Su tutto ciò la polvere si è depositata, anche all'interno del sepolcro non solamente all'esterno, polvere che è stata soffiata via dagli uomini che sono riusciti a proteggere tutto quello che era contenuto all'interno. La visione ci ha messo di fronte al pensiero sconosciuto di avvicinare e confrontare la maestria dell'artigiano di quel tempo, alla violenza dei guerrieri, alla brutalità del rito e della vita. L'argento brilla e rimanda all'oro delle corone e dell'urna. La spada non brilla più, e non restituisce luce al luogo che la ospita. Si esce dal tumulo pensierosi, come se si fosse lasciato qualcosa all'interno, qualcosa di indefinito, di non definibile, un rimpianto, forse uno sguardo ancora più lungo da gettare su tutto. Fuori c'è il sole caldo, lo sguardo gira intorno, la piana di Alessandro il grande e di suo padre, ma prima ancora della capra che visse nella leggenda, e che magari ci sta guardando, piuttosto incuriosita dalla nostra presenza....                                

Commenti

valnerina ha detto…
Agli occhi dei visitatori Verghina è il tumulo che per lunghissimo tempo ha nascosto le ossa e l'oro del re... Ma tu, Pettirosso, vedi oltre, vai prima del tempo, spiani quel tumulo, a cercare la sacralità ancestrale della terra dove posò una capra veggente...

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