Poco prima della metà di agosto 2018
Cara Valeria, potrebbe essere accaduto..."Sono appena uscito da casa, poi all'altezza del primo semaforo ho pensato di aver dimenticato quel documento di cui avevamo parlato ieri sera. In fondo hai ragione tu quando dici che sono bravo a dimenticarmi le cose, questo fa la differenza fra me e te, a volte, ma solo a volte. Ed allora sono tornato indietro, ho preso quello che dovevo prendere e sono risalito in auto. Ha iniziato a piovere da questa mattina presto, ma ora sembra proprio l'anticipo di una tempesta, come quelle che ti mostrano nei film catastrofici. Ora la galleria mi aspetta, non mi sono mai piaciute le gallerie, ho sempre la sensazione di essere inghiottito, ed accade anche per quelle adeguatamente illuminate, è come se quel fondo nero ti risucchiasse in chissà quale parte dell'universo. Stamane sto farneticando, e mi viene da ridere, ma ecco, un respiro lungo, ed ancora un respiro, e sono uscito. Ed un sospiro, come sempre. Esco che piove ancora più forte, fra poco c'è il ponte, ho letto da qualche parte, non ricordo dove, forse un'intervista ad un ingegnere, tanto tempo fa, che il ponte ti colloca in una dimensione sospesa, sopra c'è l'alto e sotto c'è il basso, e tu sei lì nella terza dimensione, sospeso nel mezzo del cielo, ... una strada metafisica si potrebbe dire, e sorrido di nuovo. Ma, stamane, in mezzo all'acqua sembra solo una strada ...ma che succede, l'asfalto si sta alzando, ed ora "il basso", "il basso" si avvicina.....si avvicina..."
la differenza Anna è che io ero su quel ponte, quella mattina. E poi il dolore, i lamenti, l'orrore negli occhi degli altri, quelli non caduti, poi gli avvoltoi, che si avvicinano, le scuse radiocomandate, l'aria di smobilitazione dei giorni di fine agosto. Siamo tutti in attesa, in trepida attesa... il "ripristino delle condizioni ottimali di sicurezza della viabilità"... ancora gli avvoltoi....ed i tuoi progetti caduti, spezzati, sepolti nel cemento.

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