Pensieri di novembre 2018
Ciao Valeria, l'autunno è una stagione particolare, da me sempre considerata chiusa, per non dire claustrofobica, adatta al senso del raccoglimento, in cerca di un angolo ove nascondersi meglio. Sempre in attesa dell'apertura delle finestre.
Ecco poche parole dedicate al mese che ci sta per lasciare, e prima che se ne vada ...
"Profumo di foglie marce e di nebbia, profumo di muschio e di funghi, di strada "molla", di scarpe piene di fango, mentre piccole foglie gialle volteggiano in aria e ti cadono addosso da rami immobili, non scossi dal vento, perché basta un respiro, un semplice respiro, e cedono docilmente, e si trattengono il tempo di guardarle appoggiarsi sulle altre già cadute, e sottomesse ai nostri passi. Nessun rumore, solo guance bagnate e profumo di foglie cadute.
Giorni di novembre, giorni di pioggia sottile e di nebbia impalpabile, giorni di incanto, di tristezza e depressione, giorni chiusi davanti ad un camino, una porta sbarrata a trattenere il caldo, castagne che saltano in padella ed un bicchiere di vino rosso accanto a te, sul davanzale le foglie marce del geranio.
Un inappuntabile sorriso, il sorriso di chi accudisce mia madre, sempre più immobile, dalle meravigliose mani che non riescono più a muoversi, ed accennano solamente a gesti conosciuti ed esperti, lacrime soffocate nel ricordo di ricami colorati ed ingegnose soluzioni su stoffe accantonate da tempo, ed in attesa di un taglio speciale.
La casa è chiusa. Fuori, nella nebbia, gli alberi depredati, gli alberi dalle lunghe mani, ed il mio sorriso, nuovo, in mezzo alla nebbia, dopo essere uscita."

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