Notte di Natale 2018


Notte di Natale Valeria, notte di Natale con amici di fatto lontani, ma vicini per una cena, e cose ritrovate, un pinocchio di legno e poi, a seguire, una domanda sul pinocchio in carne ed ossa, sulla sua vita dopo la rinascita, ed il perdono per le sue malefatte. Un invito a riflettere sulla distanza, ed un invito a rileggere un romanzo, "Via col vento", così vivo, e che sembra così lontano dalla maglietta rossa incorniciata, ricordo di passioni, e sogni che sembrano anche loro così lontani nelle stagioni. Ed una telefonata che annuncia il prossimo parto di una donna, la compagna di un uomo che è fratellastro di uno dei commensali, ed è figliastro di un altro dei commensali, e la tavola che si accende davvero per l'evento imprevisto, la gioia comune, nella rete così originale di affetti, frutto maturo di incontri in angoli di vita passata. Notte di Natale trascorsa a parlare di progetti per un kibbutz , una comune di ritorno, per la condivisione di beni e lavoro con coloro che sono venuti qui da lontano, e non trovano la strada per vivere collaborando, ora stiamo innestando i sogni su progetti concreti. Notte di Natale a pregare come gli altri per un futuro meno scuro ed appiccicoso, vicino ad un ragazzo che parla della paura di crescere e del futuro che lo aspetta, oltre le scale di casa, e dietro l'angolo. Notte di Natale fredda, una volta scesi in strada, e strana, come può essere solamente uno spazio dove i sogni difficilmente muoiono ed i bambini nascono da donne straniere e uomini "nostrani", bambini che accompagneranno chi li accoglie verso spazi più ampi e sicuramente meno oscuri e meno freddi di quelli che stiamo attraversando ora...       

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