Un finale per un commissario luglio 2019
Ciao Valeria, aggiungo poche parole al tuo commento sul finale che accompagna la chiusura della storia di un commissario dagli occhi verdi...
Nelide non si sottrae al suo destino di strega cilentana, e lo segue, fedele alle sue certezze sulla vita e sulla morte, mentre morire di parto era amara prospettiva nell'anno 1934, non solo per Enrica ma per ogni donna che doveva affrontare il desiderio di un figlio. Il commissario è comunque fedele al suo destino, di colui che vede oltre, e solo per un soffio, per uno spazio brevissimo ha deviato affidandosi al sentimento, ma il sentimento lo ripaga con la peggiore delle monete, con uno scambio di vite, l'una in cambio dell'altra. E di fronte un futuro, comunque ancora illuminato dalla presenza femminile, dalle presenze femminili che custodiscono i segreti dell'uomo, ed in tal modo rinunciano a tutto quello a cui si può rinunciare quando la scelta di servire l'altro è totale. Finale contenuto nelle premesse, il sangue, che non è mai perso, che scorre come sempre accanto all'uomo, che lo segue come una traccia d'amore anche in questo caso. Non solo pifferaio magico, come tu dicesti, giustamente, ma colui che guida nelle zone tragiche della vita fino alla zona non conosciuta da noi, ma conosciuta da chi l'ha lasciata per sempre, le ombre che restano sono straordinaria invenzione, sono uno spazio intermedio che in parte ci consola ed in parte ci spaventa, ma rende il gioco sicuramente molto interessante...

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