Tornando ancora indietro, da gennaio : mia madre febbraio 2021

 

Cara valeria è sempre dal mese di febbraio che giungono queste parole, ma il mese che mi coinvolge è quello di gennaio. Sto tornando indietro come se il tempo mi avesse scottato in questo inizio di anno, e le emozioni non fossero in grado di uscire, temendo di cadere in terra e rompersi in mille pezzi. Parole di dolore e di rimpianto. 

Mia madre ... gennaio

Non ho dimenticato i tuoi vestiti, né le mani che raccoglievano verdure fresche e fiori splendenti nei pomeriggi dei giorni d'estate, non ho dimenticato quello che cercavi di dire per stare con me, dopo il mio ritorno a casa, l'aria sospesa che pendeva dal soffitto, la luce sulle mani che setacciavano il tavolo ingombro di cose rimaste li da così tanto tempo, e mi chiedevi se quella coperta mi piaceva, e di guardare un filo rosso e blu che usciva impertinente dalla manica della camicia, e non ho mai chiesto come stavi, e tu non hai mai chiesto come stavo, il disagio di non saper dire e chiedere quello che era importante, ma ero lì ed era pieno il tempo di te, e delle tue cose, delle tue poverissime, splendide cose, maglioni ricamati, sciarpe colorare, ed i cancelli che si chiudevano in fretta davanti a noi, e non si poteva parlare. Mi manchi nel silenzio di oggi, nella sera fredda di oggi, e mi manchi perché non ti posso più vedere, non posso neanche sapere come sei oggi. I cancelli sono chiusi di fronte a me.

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