Dicembre 2021 Commento al film "THE FATHER - NULLA E' COME SEMBRA"
Cara Valeria, è passato molto tempo dall'ultima pubblicazione, è passata un'estate intensa, piena di movimento, e passaggi dalla terra al mare, e viceversa, è passato un autunno all'insegna del sole raccolto nella stagione precedente, e goduto anche nei giorni successivi. Tempo che passa, che ci viene incontro, che ci mostra amicizia, questa volta, si. Desideravo farti leggere alcune parole di commento ad un film che abbiamo visto due sere fa, e che ci ha colpito particolarmente, un film sul tempo che passa, e sulla malattia che annulla i movimenti della mente, e quello che nel tempo abbiamo costruito con fatica e con piccole gioie. Negli ultimi giorni dell'anno, con l'augurio di tanti incontri in quello che verrà, e con la speranza che il tempo ci venga incontro con amicizia vera, e ci renda sempre consapevoli delle ricchezze che possediamo in questo momento.
“ … sto perdendo le foglie, sto perdendo i rami, non ho più un luogo dove posare il capo …” (dalla sceneggiatura del film, premio oscar). Antony piange addosso all'assistente, non ricorda, la sua vita, i suoi colori, i paesaggi, la strada, i riferimenti, le sue cose si confondono, tutto sta cambiando, tutto si sta perdendo. Antony, la casa cambia aspetto ogni volta che ti alzi la mattina, cambiano i quadri, le sedie, i ninnoli, gli sportelli della cucina, le tazze del tè, … dove sono i miei cari, le mie figlie, una già perduta, l'altra vicina, ma con una vita lontana, ed i visi si sostituiscono, si sovrappongono, si nascondono, ed io non li riconosco più, e le foglie cadono, una dopo l'altra, ed i rami si spezzano uno dopo l'altro. Si svuotano le pareti, si svuotano gli armadi, Antony occupa la casa ogni volta che esce dalla camera da letto. Si siede in poltrona, legge il suo giornale, si prepara il tè, si affaccia alla finestra, ed una mattina trova un estraneo in casa, Antony è educato, non lo caccia, cerca di capire a che titolo è lì, perché è lì. Antony è un ingegnere, è intelligente ed educato, chiede, … occupa ogni mattina la sua casa, fatta di stanze grandi e piene di oggetti, di ricordi, di foto, raccolte con il passare del tempo, Antony di nuovo si sveglia la mattina, con il suo pigiama, sempre lo stesso, e prova ad occupare di nuovo la sua casa, ma c'è un estraneo seduto sulla sua poltrona, il tempo è passato sopra la sua casa. Ora Antony occupa solo la sua camera da letto. Cambia la prospettiva dei corridoi, i quadri, i mobili della cucina, le tazze, cambia la persona che gli chiede come va, questa mattina, non cambia il tè della mattina. E di nuovo il tempo passa sulla sua casa e sulla sua vita, ora occupa solo la sua camera da letto. Tutto cambia oltre la porta della camera, il viso di chi era lì da tempo è ora estraneo, anche la voce, e l'abito, e la confusione aumenta. Si sveglia la mattina e prova ad occupare la casa, ma non riesce più ad occupare la casa, resta in camera, con il pigiama, non va più oltre, lo spazio si è ormai ridotto a questa sola stanza. Ed Antony si sveglia, si alza, non sogna più, non cerca, non chiede, qualcuno lo veste per passeggiare in giardino dove le foglie sono ancora raccolte sugli alberi, ed i rami ancora le sorreggono, le sue foglie sono perdute nella sua casa, nella sua camera da letto, nel viso di sua figlia, nel suo sguardo, che va oltre la finestra.
Commenti