Il ricordo di un anno Gennaio 2023
Un anno difficile, un anno pieno di esperienze, l'affetto, l'amore verso amici, verso amiche, momenti vissuti e regalati ogni volta, perché l'affetto passa e tocca la tua vita, ed ogni volta che accade ti lascia pensare, a quello che hai fatto, a quello che hai toccato, alle risate, alle parole dette, ed a quelle rimaste indietro, il cammino è spesso in silenzio. E ricordo questo febbraio, questo mese intenso pieno di freddo, di male parole, di fiducia tradita, di cene lasciate a metà, di sorrisi spenti sulle labbra, di fronti corrugate, di pensieri confusi, di scuse ricercate nella memoria, e di affetto che lascia cadere le braccia, e poi la primavera, le cadute di ansia e di terrore, la paura di cadere, di non avere la forza di riprendersi, il respiro che cambia, si ferma in gola, e la gola che stringe, i battiti del cuore che rallentano, che sembra sia fermo, che non lavori più come prima, la paura di perdere la vita, in un attimo, di cadere, di non potersi più rialzare. Le scale divengono pesanti, le gambe non si muovono più come prima, e poi l'estate, il caldo sopra le cose, sull'asfalto che morde le gambe, sui muri scrostati, sulla piazza vuota di gente, il sole a picco su di noi, il respiro che si ferma sulle labbra riarse, la luce che ferisce gli occhi, il fresco degli androni che ti sfiora appena passi davanti. L’estate che si porta via mia madre, un agosto caldo e si cammina, fino in fondo alla strada questa volta, dietro una bara, mia madre ancora bella, pelle candida sul petto scoperto, è ancora bella nella morte, un’espressione seria sul viso, un bacio sulla sua fronte, e via a casa, una casa vuota. E poi di nuovo la malattia, il ricordo del dolore, dell'angoscia, e si affollano i pensieri, i ricordi. Ed ecco i profumi dell’autunno, le prime foglie cadute, il caldo che copre la strada, la luce che scende sempre prima, la luce che porta ancora ricordi, ed immagini piene di tutto quello che c’era, con l’illusione che il tutto sia rimasto tale, che sia rimasto lì. E poi l’inverno, ma non ancora il freddo, solo la sua promessa. Un anno pieno di mancati sorrisi, di riflessioni, di passeggiate in solitudine, un anno pieno di tempo perduto. E vedo il prossimo anno, ancora la voglia di credere che sarà forse migliore, che prenderà forma sulle esperienze di quello precedente. Ed io spero, come già si prospetta, che il prossimo sia pieno di passeggiate, insieme ad amici, amici nuovi, pieno di altre cose, di cose nuove, diverse da quelle di prima. E soprattutto sia all'insegna della sincerità.

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