Commento a "TRE" di Valerie Perrin
Commento a “TRE” di VALERIE PERRIN
Oggi Giornata calda, infinita, giornata chiusi in casa nel fresco artificiale delle stanze. Leggo “Tre”, annientata dall'amore denso e scuro che percorre le pagine, e le rende pesanti e difficili da voltare, ma è un aspetto della vita, e dell'intreccio fra vicende comuni e altri eventi non attesi, ma prevedibili. E si legge la leggerezza di una gioventù che passa veloce, di giorni che divengono adulti senza far rumore, ed alla fine ti ritrovi a rimpiangere le braccia, e le bocche, e gli occhi degli amici, di coloro che hai amato per tanto tempo non sapendo il prezzo che avresti pagato. L'amore assume forme e dimensioni diverse e mutevoli, confini e solchi non sono ammessi, e invece si cade spesso nei solchi e nei canali, soprattutto quelli asciutti, e aridi di significato. L'amore è segno di lutto se la corteccia non cade, se la ruvida divisa non viene tolta, è morte lenta e respiri accennati, è lugubre aspetto, è pensieri nascosti. ADRIEN è femmina e maschio, ADRIEN è privo di solchi e confini, ADRIEN vive una vita rubata, che non gli verrà restituita, solamente Louise ha compreso, ha sentito, ha riconosciuto quanto era in ADRIEN, lo ha amato, per quello che ha riconosciuto, ed anche per quello che non ha saputo riconoscere. Quanto amore ha trovato, in quali direzioni questo amore ha camminato silenzioso, in quali canali si è diretto, si è insinuato, quali dolcezze ha mostrato a chi aveva saputo riconoscerlo. ADRIEN torna al suo paese da donna, la femmina che è sempre stata in lui, che ha dormito in lui, e mangiato in lui, e camminato in lui, ed è rimasta silenziosa in lui, ora è finalmente uscita, ora vive, da sola, ora cammina, mangia, beve, si addormenta la sera, si sveglia la mattina, e va a trovare Nina, l'amica di un tempo, dopo tanto tempo, dopo uno sgarbo grande, un mancato aiuto, una solitudine prevista. Incontra l'amica, dove e come potrà riconoscere l'amico di un tempo? eppure accade ciò che doveva accadere. Il riconoscimento c'è, dopo il dolore delle vicende di ciascuno, c'è una nuova strada da percorrere, e distanze da colmare, ferite da curare senza scuse ed alibi. Il libro è un meraviglioso affresco dell'amore, l'amore che scorre fra gli amici, l'amore mancato di un padre per il figlio, e di una madre per la figlia, e l'amore di un nonno per la nipote, l'amore di altre madri per i loro figli, l'amore folle di un marito per la moglie, la follia di un amore che porta dentro il desiderio di controllo e del totale possesso, il mancato amore verso sé stessi, e l'amore cresciuto, ritrovato fra adulti feriti ed acciaccati dalla vita. L'amore per la vita, quella che ti fa male, che ti impedisce di crescere, di andare avanti, di abbandonare il passato, per il presente, e poi per il futuro, l'amore che è dovunque, sotto ogni riga, sopra ogni pagina, ti accompagna come peso sul petto, un peso che impieghi giorni a smaltire, l'amore cercato, l'amore che fa male, e quello che hai sempre sognato, dopo la caduta delle illusioni, l'amore che non c’è, non c’è mai stato, sostituito da indifferenza e distanza. Insomma tutto quello che ti porta a credere ancora a questa storia meravigliosa. Brava VALERIE, come sempre.
p.s. sono tornata dopo tanto tempo e con tanto da dire
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